LP @Fabrique

Foto e testo di Helga Bernardini

Ha raggiunto il successo internazionale, grazie a una canzone straordinariamente potente (“Lost on you”), una voce da brivido e un accattivante fischio da cowboy.

LP, nome d’arte di Laura Pergolizzi, ha una produzione varia e interessante alle spalle e un carisma senza pari sul palco.

Trentotto anni, riccioli neri e look androgino, molti giornalisti hanno osato paragoni solenni per descriverla (David Bowie, Prince); forse qualcuno può essersi risentito per questo… ma domani uscirà il nuovo disco di Morrissey che l’ha fortemente voluta con sé in sala di registrazione!

Il suo timbro di voce è inconfondibile, capace di variare registro e colore con estrema naturalezza, passando da momenti di purezza cristallina ad altri graffiati e cantati di gola. Nella sua musicalità si sente forte l’eco della sua passione per la lirica ed è evidente quanto il suo talento istintivo sia accompagnato da una abilità tecnica sorprendente e ineccepibile.

Sul palco del Fabrique è stata capace di ipnotizzare attraverso una performance puramente canora, senza movenze da pop-star, senza giochi di luci eccessivi o scenografie maestose. 

Omosessuale dichiarata (nel privato è attivista per il sociale e per i diritti LGBT), nelle sue canzoni vuole raccontare “storie vere, che arrivino al cuore, all’anima della gente e che mi mettano in contatto con loro. Scrivo – dichiara in una intervista LP – quello che sento, le esperienze che mi colpiscono, le cose che mi sono vicine. Prendo ispirazione dalla vita, dalla merda che tiro fuori dalla mia esistenza, dalle donne”.

Ha un vascello tatuato sul petto “È lì per ricordarmi che la mia vita è un viaggio fatto di battaglie e di gente che incontri, e che io sono un marinaio pronto a salpare alla ricerca di se stesso”. Dal palco del Fabrique, ci ha definitivamente stregato.

 

(15 maggio 2019)