Circus Sea @Spazio Kabum

Foto e testo di Andrea Mancuso

Se fosse tuo figlio riempiresti il mare di navi di qualsiasi bandiera. Vorresti che tutte insieme a milioni facessero da ponte per farlo passare. Premuroso, non lo lasceresti mai da solo faresti ombra per non far bruciare i suoi occhi, lo copriresti per non farlo bagnare dagli schizzi d’acqua salata.

Se fosse tuo figlio ti getteresti in mare, te la prenderesti con il pescatore che non presta la barca, urleresti per chiedere aiuto, busseresti alle porte dei governi per rivendicare la vita.

Se fosse tuo figlio oggi saresti a lutto, anche a rischio di odiare il mondo, i porti pieni di navi attraccate e chi le tiene ferme e lontane e chi, nel frattempo sostituisce le urla con acqua di mare.

Se fosse tuo figlio li chiameresti vigliacchi disumani, gli sputeresti addosso.
Dovrebbero fermarti, tenerti, bloccarti perché una rabbia incontrollata potrebbe portarti a farli annegare tutti nello stesso mare.

Ma stai tranquillo, non è tuo figlio, Puoi dormire tranquillo e soprattutto sicuro. Non è tuo figlio. È solo un figlio dell’umanità perduta, dell’umanità sporca, che non fa rumore. Non è tuo figlio. Dormi tranquillo, certamente non è il tuo” (Sergio Guttilla)

Recita una voce in mezzo al mare. Le mani si muovono nel buio della sera fra le onde illuminate dalla luna ed il suo volto che preme sulla superficie delle acque quasi volesse strapparla per raggiungerci sulla spiaggia. Non c’è sabbia, ma un pavimento ricoperto da cuscini e panchine in legno. É un mare di cotone quello di Varese, un telo azzurro alto un metro che corre per tutto il palco. Inizia così lo spettacolo di Cabaret Circus Sea organizzato dallo Spazio Kabum che raccoglie l’iniziativa di AltroCirco per sostenere l’azione di Mediterranea Saving Humans. Performance di giocoleria, clown, acrobatica aerea, equilibrismo, uno spettacolo che ha coinvolto i bambini dal pubblico fino ad improvvisazioni di giocoleria degli stessi, sotto la brillante conduzione di Marco Raparoli della scuola di circo SBOCC.

Una serata a cura degli insegnanti della scuola e degli amici artisti che hanno deciso di donare la loro arte per questa importante occasione.

Abbiamo deciso di aderire perché crediamo nell’importanza di intraprendere azioni di terra che possano sostenere la navigazione della Mare Jonio e denunciare l’immoralità dei nostri giorni risvegliando coscienze per attivarsi e non restare più nel silenzio” (Lo staff di Spazio Kabum)

 

 

Hanno partecipato:

Marco Bottinelli (Occhio di Drago), Lorenzo Marchi e Lucia Metzger ( Auriga Teatro), Alessandra Pessina (Compagnia CiKàbum), Francesca Torello e Alejandro Serra ( Circo Sale&Pepe), Simone Al Ani e Martino Miele (Compagnia CiKàbum), Francesca Alberti, Edoardo Sgambato

(Sabato 11 maggio)